Cavaliere, è sempre più stringente la necessità di dotare l’UE di un Programma di responsabilità di mercato-PRM; in 3 mesi produttori italiani hanno perso 300 milioni
“In occasione della giornata mondiale del latte, che si celebra oggi in oltre settanta paesi, intendiamo ribadire la stringente necessità di agire quanto prima mettendo in atto una serie di misure per assicurare la sopravvivenza di un comparto di fondamentale importanza per l’alimentazione e la salute umana. Il cosiddetto ‘oro bianco’, infatti, ricco di calcio, magnesio, selenio, vitamina B2, vitamina B5 e vitamina B12, abbassa il rischio di Diabete di tipo 2, contribuisce alla costruzione e al mantenimento di una solida struttura ossea e ha un ruolo preventivo nei confronti di determinati tumori, senza contare i benefici a livello cardiaco, aiutando a ridurre il rischio di ictus”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Lombardia Roberto Cavaliere in occasione della ventesima edizione del World Milk Day, la giornata istituita dalla FAO per ricordare l’importante contributo offerto dal settore lattiero-caseario alla sostenibilità, allo sviluppo economico, ai mezzi di sussistenza e alla nutrizione.“In ragione di quanto sopra, vogliamo esporre nuovamente le nostre richieste alle istituzioni nazionali e comunitarie, affinché intervengano per garantire una produzione equilibrata, allontanando il rischio delle sovrapproduzioni comunitarie e dei conseguenti squilibri di mercato, con pesanti ripercussioni sul reddito degli allevatori di tutto il continente europeo”, continua il presidente.
“E’ sempre più avvertita dai produttori agricoli, la necessità di dotare l’Unione Europea di un Programma di responsabilità di mercato-PRM, strumento fondamentale per favorire la programmazione ed evitare le sovrapproduzioni comunitarie, così da anticipare e contrastare le crisi di mercato che si profilano all’orizzonte; tale strumento ha già dimostrato la sua efficacia nelle diverse altre occasioni nelle quali è stato utilizzato”, aggiunge Cavaliere.
“Accanto a uno strumento di questo tipo, che oltre a garantire tutti i produttori europei avrebbe un costo significativamente inferiore a quello necessario ad attivare altre misure, quali l’ammasso e l’intervento privato, bisogna mettere in campo delle misure adeguate per garantire dei prezzi minimi del latte, che vadano a garantire il lavoro degli allevatori europei, andando a coprire tutte le spese necessarie alla produzione, ivi compresi il costo del lavoro. I produttori italiani, solo negli ultimi tre mesi, hanno già perso circa 300 milioni di euro”, conclude il presidente della Copagri Lombardia.