Cavaliere, la misura è colma; chiediamo al Governo di adoperarsi per arrivare a una soluzione politica definitiva
“L’odierna sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea è una grande vittoria, perché conferma quanto sosteniamo da anni, ovvero che i prelievi del latte vanno completamente ricalcolati secondo criteri oggettivi dettati dai regolamenti comunitari e non secondo le norme italiane, che appaiono in totale difformità con il diritto comunitario”. Lo afferma il presidente della Copagri Lombardia Roberto Cavaliere dopo la pronuncia della curia europea sulla riassegnazione dei quantitativi di riferimento inutilizzati nella vigenza del Regolamento n. 3950/92.
“La sentenza, infatti, indica chiaramente che uno Stato membro non può decidere liberamente il modo in cui la riassegnazione delle quote latte viene effettuata, poiché spetta al legislatore dell’Unione delimitare l’esercizio di tale facoltà”, precisa Cavaliere.
“Dopo la recente sentenza del Tribunale di Roma, si sancisce oggi la gravità dello stato in cui versa la vicenda delle quote latte. Riteniamo quindi che la misura sia colma e che non si possa più procedere oltre nelle azioni giudiziarie e di rivalsa economica nei confronti degli allevatori, che hanno ora pienamente dimostrato le loro ragioni”, aggiunge il presidente della Copagri Lombardia, ricordando che “dall’ormai lontano 2006 a tutti i produttori ritenuti responsabili del prelievo supplementare non viene più corrisposto alcun contributo loro spettante derivante dalle misure comunitarie, nazionali ed europee”.
“Invitiamo quindi il Governo italiano a bloccare ogni ulteriore azione di persecuzione nei confronti degli allevatori e a ricalcolare i prelievi; in ragione di ciò, chiediamo urgentemente al Governo, nella persona del Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio, di adoperarsi affinché si individui una soluzione politica definitiva a questa annosa problematica e assicuriamo la nostra piena e totale disponibilità a collaborare in tale direzione”, conclude Cavaliere.